INTERVISTE NEL CASSETTO: QUINTA PUNTATA CARLUCCIO BORDONI
1. Parlare con Carluccio Bordoni vuol dire addentrarsi in una specialità dell’atletica leggera forse poco conosciuta: l’ultra maratona. Spieghiamo ai non addetti ai lavori di cosa si tratta.
La 100 km è meravigliosa e dovrebbe andare in TV, anche solo per mostrare come cambiano in un giorno il fisico e il volto di un uomo. Mi preme rimarcare il concetto che un’ultra maratona è una gara impegnativa e difficile che non è possibile affrontare senza una meticolosa preparazione.
2. Nell’immaginario collettivo la gara più lunga in atletica è la maratona, che gode di un grande seguito. Ma immaginarsi di correre una 100 km, praticamente due maratone e mezzo consecutive, è veramente difficile. Come si fa a correre per 100 km?
Io corro per il piacere di farlo. In particolare, corro gare come la 100 km grazie alla forza di volontà di arrivare alla fine e con il costante pensiero di poterlo constatare, una volta arrivati. Tagliare il traguardo, potersi girare indietro guardando la strada percorsa e dire a stessi “ho corso per 100 km, da solo, con le mie gambe”, beh, potete immaginare che bella soddisfazione sia.
3. Andando per ordine: come ci si allena per prepararla e poi come si gestisce la gara vera e propria.
L’allenamento dipende dagli obbiettivi che si vogliono raggiungere: dal semplice correre piano per molte ore, divertendosi, a un minimo di 4 sedute settimanali, per complessivi 120 km circa.
Per quanto riguarda la gara, ci vuole innanzitutto una buona e adeguata alimentazione, ricca di carboidrati e molta idratazione nei giorni precedenti. Durante la gara poi bisogna idratarsi e reintegrare i sali almeno ogni ora. Io inizio correndo con un’andatura non sostenuta per avere ancora energie nella seconda metà della gara. Bisogna disinteressarsi dell’avversario e del cronometro, pensando ai chilometri che ti aspettano, senza temerli.
4. Altra prestazione “sconvolgente”: correre per 24 ore, senza fermarsi ovviamente, percorrendo 186 km. Bisogna essere superman?
No, non occorre essere superman, occorrono gambe e testa. Ho già fatto anche gare di più di 200 km. Per me il vero problema è di testa perché per correre per 24 ore in un anello di 1 km, magari anche sotto la pioggia come mi è successo a Torino, ci vuole testa.
5. Carluccio e l’atletica, un amore relativamente recente. Quando hai iniziato a correre e perchè?
Ho iniziato a correre nel 2001. Correvo in mountain bike e in inverno non avevo la possibilità di fare fiato. Così ho provato a fare qualche corsetta e poco alla volta mi sono appassionato.
6. Perchè proprio le lunghe distanze?
Sono capitato in un gruppo di amici che praticavano le lunghe distanze, ho accettato la sfida e constatato di essere portato per l’ultra maratona.
7. E prima di scoprire l’atletica, quali erano le tue passioni?
Calcio e bici
8. La gara più bella della tua vita?
L’Ultra Trail du Mont Blanc: il giro del Monte Bianco con partenza e arrivo a Chamonix, per complessivi 166 km e 9400 metri di dislivello positivo. Tempo 29h29’39”, 70° assoluto e primo dei master 55.
9. Ora veniamo all’ultimo successo: campione di ultramaratona categoria master 60 alla 100 km del Passatore. Ci racconti com’è andata?
Ero preparato per affrontare la gara nel migliore dei modi e le condizioni meteo erano favorevoli. Sono partito con molta prudenza, per riservarmi energie nella seconda metà del tracciato dove prevedevo di accusare maggiormente la fatica a causa di molti tratti ondulati e al buio. Sono riuscito nell’intento, chiudendo gli ultimi cinque chilometri in progressione.
10. A chi dedichi questo settimo titolo italiano?
Dedico questo ultimo titolo a Margherita, mia moglie, per la grande pazienza e per il sostegno in tutte queste competizioni.
11. Prossimi obiettivi?
Il più grande: il Campionato Mondiale ed Europeo che si svolgerà l’anno prossimo alla 100 Km di Seregno. Spero proprio di ben figurare nella mia categoria d’età (master 60). A breve invece disputerò il Campionato Italiano della 50 km (la Pistoia-Abetone) e ad ottobre il Campionato Italiano della 24 ore che si terrà a Fano. Lì spero proprio di portare a 200 i chilometri percorsi.
CURRICULUM
Professione: pensionato
Famiglia: sposato con Margherita, 3 figli e 4 nipoti
In 10 anni di attività Bordoni ha partecipato a 32 ultramaratone percorrendo, complessivamente, 2910,798 km.
Ecco tutte le vittorie di categoria (master):
7 volte campione italiano di ultramaratona, 2 vittorie alla 100 km del Passatore (2011 e 2008);
2 vittorie alla 100 km di Seregno (2011 e 2010); 3 vittorie alla 50 km di Romagna (2011, 2008, 2007), 2 vittorie alla 6 ore di Seregno (2010 e 2007), 2 vittorie all’Ultra Trail Tour du Mont Blanc (2009 e 2008), 2 vittorie alla Swiss Alpin Marathon (2008 e 2006), vincitore della 24 ore di Torino (2010), della Nove Colli Running (2010), della 100 km degli Etruschi (2007), della 50 km di Palermo (2007), della Ultramaratona del Trasimeno (2007).
PRIMATI PERSONALI
100 km: 8h46’50”
50 km: 3h40’28”
24 ore: 186,760 km
Data intervista: giugno 2011
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