SNOWDON RACE: Elisa Sortini sfiora l’impresa. Memorial GP Botta a Martin Dematteis
C’è mancato veramente poco, pochissimo, perché Elisa Sortini compisse l’impresa di diventare la prima donna italiana a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della prestigiosa International Snowdon Race, la gara di corsa in montagna gallese gemellata dall’ormai lontano 1980 con il Trofeo Vanoni, svoltasi sabato 20 luglio a Llanberis. Dopo aver scollinato al termine dell’impegnativa salita di 8 km (1000 metri di dislivello positivo) con uno svantaggio di 50 secondi, la talamonese in gara per il Team Crazy/Atletica Alta Valtellina ha messo il turbo in discesa riuscendo ad agguantare Sarah McCormack a poco più di 2 chilometri dall’arrivo, tra il boato dei numerosi spettatori sul percorso che qui hanno un debole per gli atleti italiani. L’irlandese ha però reagito e dopo uno snervante duello con Sortini è riuscita a guadagnare metri preziosi che le hanno permesso di tagliare per prima il traguardo con lo stratosferico tempo di 1h14’49”, terzo miglior tempo della storia della gara. Elisa, sofferenze per una grossa vescica sul tallone che non le ha permesso di spingere l’ultimo tratto di discesa asfaltata, è seconda in 1h15’11”, mentre il podio è completato dall’inglese Hatti Archer (1h17’17”). “È stata una bellissima esperienza: la gara, la compagnia, il contorno, il gemellaggio che lega Morbegno e Llanberis, tornare dopo qualche anno più matura e consapevole delle mie possibilità – il commento post race di Elisa Sortini – Sapevo di essere un po’ stanca, dopo gli Europei ho avuto un leggero calo fisico dato dallo stress post gara che si è fatto sentire. Già ai primi metri ho capito di essere meno brillante del solito, mi sentivo un po’ pesante. Ho lasciato andare le donne e sono partita indietro andando in recupero. In discesa vedevo che il gap con Sarah diminuiva e che forse potevo farcela, ma sentivo anche che il tallone del piede destro faceva sempre più male, durante la discesa si è creata un’enorme fiacca e praticamente avevo ormai la carne viva a contatto con la scarpa. ho provato a sopportare il dolore pensando al sogno di vincere ed eguagliare l’impresa dello zio “Sciales” nel 1994 e fintanto che il terreno era sterrato riuscivo ancora a spingere un poco, ma appena i miei piedi hanno toccato la discesa sull’asfalto il dolore è diventato lancinante, così ho dovuto gettare la spugna e lasciare andare Sarah sola prima a quel traguardo che tanto avevo sognato”. “E’ stata comunque una bellissima battaglia – conclude Sortini – Sarah ha subito reagito al mio sorpasso cambiando marcia, sentivo il pubblico molto entusiasta nel vederci appaiate così vicine all’arrivo e abbiamo chiuso entrambe con un crono fantastico. Non lo nego, torno in Italia con un po’ di amaro in bocca, ma ho la scusa per tornare presto alla mitica Snowdon per un “conto in sospeso”.
La gara maschile ha visto la netta supremazia di Andrew Douglas. Lo scozzese, ora saldamente al comando della World Mountain Cup dopo le prime quattro prove, ha fatto gara a sé staccando subito il gruppo dei più diretti avversari. Douglas ha scollinato con il crono di 40’42” a meno di un minuto dal tempo di Kenny Stuart nell’anno del record e non ha mollato neanche in discesa, chiudendo in 1h04’04”, ovvero il miglior tempo degli ultimi 25 anni. Alle sue spalle i gemelli Dematteis fanno sognare il pubblico gallese con Martin saldamente al secondo posto e Bernard che ha la meglio sull’irlandese Zak Hanna nella fase di discesa. 1h06’33” il finish time di Martin, 1h07’06” quello di Bernard, con Zak Hanna (1h08’09”) e James Espie (1h08’50”) a completare la top five. Bravi anche gli altri atleti del G.S. CSI Morbegno in gara: Salvatore Tarabini (231° in 1h44’05”), Sabina Bottà (52° in 1h46’08”) e Cristina Speziale (86° in 2h05’31”). Da citare anche Francesco Pedrazzoli dell’Atletica Alta Valtellina 62° in 1h23’46” e la partecipazione di Giuseppe Rossini (GS CSI Morbegno) alla Snowdon Junior Race categoria Under 12.
La visita della pattuglia morbegnese è stata l’occasione per rinsaldare i forti legami di amicizia che legano le due comunità gemellate dal 2004. “Gli amici gallesi hanno ricordato Gianpietro Bottà, padre del gemellaggio insieme a Ken Jones – racconta il dirigente del GS CSI Morbegno Mauro Rossini – con un angolo appositamente allestito nella Padarn Church dov’era ubicata la segreteria della gara, con ben 4 pagine speciali all’interno del libretto della manifestazione e un minuto di silenzio prima del via”. “A Llanberis Pietro era una celebrità – continua Rossini – perché per quarant’anni, ininterrottamente, ha portato gli atleti italiani a gareggiare alla Snowdon Race, facendo della corsa in montagna un veicolo di amicizia, scambio e condivisione. Come CSI Morbegno abbiamo messo in palio un premio speciale a lui dedicato per il primo atleta non britannico e un omologo premio verrà offerto al Trofeo Vanoni dal Comitato organizzatore della Snowdon Race per il primo atleta non italiano”. Il Memorial GP Botta è stato vinto dall’italiano Martin Dematteis che è stato premiato da Ken Jones e Cristina Speziale.
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